La lingua inglese è stata, dall’età di 17 anni in poi, una parte preponderante della mia vita. Infatti, all’età di 17 anni e mezzo, dopo il conseguimento del diploma magistrale, ho soggiornato un anno negli USA con il programma Intercultura. Questa esperienza mi ha arricchita, formata e indirizzata verso la mia futura scelta universitaria.
In seguito ho frequentato lingue (inglese e tedesco) all’Università di Torino e mi sono laureata in lingua e letteratura inglese.
Dopo la laurea, quindi dopo anni di studio tradizionale, ho riscontrato la necessità di entrare di nuovo in contatto diretto con la lingua e cultura anglosassone e sono partita per l’Australia con un visto lavorativo per un anno.
Lavorando e viaggiando in Australia non solo ho migliorato il mio inglese, ma ho soprattutto ampliato i miei orizzonti mentali e culturali.
L’esperienza che mi ha avvicinato maggiormente al progetto P.W.M. è stata sicuramente la nascita di mia figlia Rebecca. Complice anche mio marito (italiano) che le parla da quando è nata solo ed esclusivamente in inglese, ho subito notato i suoi progressi linguistici, dagli zero ai 3 anni, sia nella comprensione immediata della L2 (senza filtri), che nei tentativi di ripetizione delle parole. Questo mi ha portato a cercare un modo per proseguire l’esperienza dell’apprendimento della L2 senza sforzi e con l’aiuto di maggiori stimoli anche al di fuori della famiglia, facendomi conoscere il metodo Play with Mom. Ho quindi partecipato con mia figlia ai corsi del sabato fino all’anno scorso, riscontrando sempre un grande entusiasmo da parte sua e non solo da parte sua….anche mia!
Grazie al metodo di apprendimento della lingua inglese soggiornando nel paese straniero, utilizzando giornalmente la lingua e facendo esperienza diretta, anche senza studi pregressi di grammatica, ho potuto constatare che la forma migliore e più efficace per apprenderla è senz’altro l’esposizione continua, il fatto di doverla usare per necessità, quotidianamente.
Questo si riallaccia all’esperienza e al metodo P.W.M. che, seppur attraverso altri veicoli, dovuto all’età diversa, riprende questo concetto importante: una lingua, per essere imparata, deve essere utilizzata e prima è meglio è!
La maternità, inoltre, mi ha davvero dato l’opportunità di riscoprire il bambino che c’è in me, di vivere il momento, di stupirmi delle piccole cose, tanto da indirizzarmi, anche dal punto di vista lavorativo, verso questo mondo.
Ho infine ripensato agli insegnanti e professori che più mi sono rimasti impressi durante i miei anni scolastici. Sono quelli che più mi hanno trasmesso la passione che provavano per quello che facevano e che di conseguenza mi hanno fatto amare la materia e loro. Lungi dal volermi equiparare a loro, vorrei tanto che questa passione che ho per i bambini, per la lingua inglese e per il metodo P.W.M. si percepisca e che possa offrire un contributo ai bambini verso l’apprendimento di una lingua.
Michela